9.10.16

I'm listening to

LVL UP - Return to love

Stai per finire il college, hai vissuto qualche anno nella Grande Mela bazzicando concerti e negozi di dischi, hai inciso un paio di album e una manciata di EP con degli amici, ma solamente qualche blogger estremamente curioso li ha ascoltati. Superi la soglia fatidica dei 25 anni, e decidi di salutare definitivamente l'adolescenza. Arrivi in sala prove e dici "Registriamo un ultimo album, e se non entra nelle mani giuste in fretta suoniamo un paio di show d'addio e salutiamo gli amici".
Return to love doveva essere l'ultimo tassello della carriera dei LVL UP, invece è stato intercettato dalla Sub Pop, che ha messo subito sotto contratto il quartetto newyorkese e ha fatto uscire l'album qualche giorno fa. Il disco è pieno di grandi pezzi (e grandi riverberi), in cui c'è tutto lo struggimento di chi non sa se affrontare la vita con la coscienza di un adulto o col cuore di un ragazzino. Certo, Hidden driver assomiglia un po' troppo ai Neutral Milk Hotel, e ci sono un paio di ritornelli che sembrano rubati ai Pavement; ma il bello del disco sta in questo: Return to love è una sentitissima lettera d'amore all'indie-rock.

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